Tappa 9

Dislivello 650m

Lunghezza 19,5 Km

Difficoltà E

CAI: Asti

Paesi coinvolti:

    • Montiglio M. – Piovà Massaia km 7,3
    • Piovà Massaia – Passerano Marmorito km 6,4
    • Passerano Marmorito – Pino d Asti km 5,8
    • Var. S. Maria della Valle Santonco km 2,8 (solo andata)
    • Var. Castelnuovo Don Bosco Fraz. Mondonio – Castelnuovo Don Bosco Fraz. Morialdo km 3,4 (scorciatoia)

Caratteristiche percorso:

Per l’arrivo alla piazza di Passerano Marmorito non seguire la scalinata bensì la strada asfaltata.
Null’altro da segnalare.

Montiglio M. Piazza Umberto I, lasciato alle spalle il Castello si scende dal concentrico con la parrocchiale, lungo via Roma. Giunti alla SP22 via Torino, la si segue a dx per poche decine di metri. A sx s’imbocca una stradina in discesa, inizialmente asfaltata, al bivio si volta a sx e dopo 100m su sterrato verso il fondovalle, percorrendone la strada principale, la quale si snoda in piano. Ad un bivio si mantiene la sx, superato un rio, all’ incrocio a T con svolta a dx su sterrato, si procede sempre nel fondovalle, tra i campi. Poco oltre, si piega a sx  giunti ai piedi della borgata di Carboneri, si svolta a dx su stradello in salita per giungere alla chiesa della borgata Carboneri SS. Antonio e Giacomo (alimentari bar). Si prosegue lungo la SP18 direzione Cocconato, per 50 m. Prima che inizi il guardrail, a sx si stacca un sentiero gradonato in discesa, che si congiunge alla stradina sottostante. Si scende a sx tra le case lungo una sterrata, per raggiungere il fondovalle. Nei pressi di un capannone si svolta a sx e si continua in piano per 1 km tra prati e campi,  affiancando il rio. Al bivio si svolta a dx e dopo una decina di metri, si oltrepassa il corso d’acqua, con lungo traverso si raggiunge la SP34 che  s’imbocca a sx. Superato l’incrocio (pilone votivo) nella curva, dopo una decina di metri, ci s’immette a dx su sterrato che conduce ad una cascina. Qui si  svolta sx poco prima dell’ingresso, lo sterrato scende nelle valle, si attraversa la SP34 con sottopasso, si continua in piano. Si riattraversa con un altro sottopasso la SP ad una curva la strada piega sx e inizia un lungo traverso in salita, che conduce al paese di Piovà Massaia. Alle prime case, via Ricci, la strada diventa asfaltata, si arriva in Piazza Guglielmo Marconi con il Municipio e la parrocchiale dei Santi Pietro e Giorgio. Piovà Massaia è legata al Cardinale Guglielmo Massaia a cui diede i natali nel 1809. Si svolta a sx lungo via Roma, dove si trovano alcune targhe che ricordano l’illustre cittadino. Al bivio con la SP34 si prosegue diritto per 150 m circa, all’incrocio si svolta a dx per Cocconato SP84 (bar alimentari). Si continua lungo via Ippolita  Polledro per 130 m circa, alla Chiesetta di S. Rocco si svolta a sx poi subito a dx su stradina erbosa. Continuiamo seguendo il percorso principale, che ci conduce nel fondovalle, sino al bivio con SS458 via Chivasso. Si attraversa la strada (attenzione al traffico) e a seguire il rio Fabiasco. Giunti ad una cascina la sterrata svolta a sx in piano, via Canneto, superata una Agrimacelleria, si continua nel fondovalle tra i campi. Al bivio con la SP1d, (pilone votivo) si svolta a dx in salita verso il paese, al secondo tornante si prosegue diritto in Piazza Nuova con alcune panchine, siamo a Cerreto d’Asti, (var. S. Maria della Valle Santonco) sopra di noi la parrocchiale di S. Andrea Apostolo e il cimitero. Si segue il muraglione che, con una curva a dx ci conduce ad una strada che s’inoltra nel bosco. In direzione del fondovalle, s’incrocia una sterrata, la si segue a dx in piano, tra boschi e qualche campo. Si giunge alla fontana dell’Oppio con lavatoio e tavolo pic-nic. Dalla fontana si segue a dx lo sterrato in salita per circa 150 m per svoltare a sx ad angolo, su stradello erboso che s’inoltra nel bosco. Si prosegue in piano e dopo un’ampia curva a sx, inizia la salita verso la sommità della collina (cabina elettrica). Dopo una decina di metri a dx, breve deviazione a sx per la chiesa Romanica di S. Andrea di Casalio, adagiata sulla collina. Ritornati al bivio si svolta a sx reg. Monina. Su stradina asfaltata a mezzacosta, tra tratti coltivati e boschi, si prosegue verso Passerano M. già visibile. Al bivio con la SP10 si svolta a sx, subito dopo nuovamente a sx su scalinata,(in MTB seguire la strada) che ci conduce alla parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo Apostoli, siamo a Passerano Marmorito (alcuni servizi). Si segue via Della Chiesa tra le case,  poco oltre cambia nome, per diventare via al Castello. Ci troviamo in zona pedonale, si supera il castello, più avanti il Municipio e si inizia  la discesa. Dietro a delle case, a sx si stacca uno sterrato che scende nel bosco, per giungere ad un bivio dove si svolta a sx in ripida discesa. Nel fondovalle, ad un  bivio a T si svolta a dx e si prosegue in piano, con un lungo tratto nel bosco. Raggiunta la SP10, la si segue a sx per 100 m al bivio si svolta a dx direzione Albugnano SP78. Percorsi 250 m circa si lascia la SP, per proseguire su sterrato a sx in piano, seguendo la sterrata principale (siamo nei boschi di Muscandia). Raggiunto un quadrivio si continua diritto. Appena fuori dal bosco, (bivio, a sx var. Mondonio-Morialdo) si svolta a dx, si continua in piano, su sterrato,  per circa 400 m per svoltare a dx in salita nel bosco. Giunti allo spartiacque con svolta a sx lo si segue, tra i boschi, in leggera salita, più avanti alcuni tratti coltivati alla nostra sx. Ad una biforcazione a V manteniamo la sx in leggera discesa, sempre su sterrato a mezzacosta, strada Pessinelle che ci conduce al piazzale della Chiesa S. Maria della Pieve, siamo a Pino d’Asti. La sede comunale si trova, seguendo via Maestra in salita dopo circa 200 m. (alcuni servizi)

Variante S. Maria della Valle Santonco 2,8 km solo andata

Cerreto d’Asti, dalla piazza Nuova si scende a sx su sterrata a fianco della sede della Proloco, giunti al fondovalle, si segue a dx in piano su asfalto via S. Marco per circa 600 m. Raggiunto un pilone votivo, si svolta a sx su sterrata e in breve la SP17, sempre a sx per 100 m per seguire a dx via Fornace in piano, raggiunto un centro ippico con B&B. La stradina diventa sterrata, con un lungo tratto nel bosco di latifoglie si giunge alla chiesetta di Santa Maria della Valle Santonco. (il ritorno segue lo stesso percorso dell’andata, var. al bivio con Via S. Marco  e strada Monina si intraprende quest’ultima a sx e dopo 180 m si prosegue diritto su sterrato che si congiunge al percorso ufficiale).

Bivio var. Mondonio – Morialdo (scorciatoia) km 3.4

Si continua in piano a sx, avendo alla dx dei campi, più avanti il Forno di Mondonio, (panetteria e dolci) e raggiungere infine Mondonio, con la Cappella di S. Domenico Savio, circa 800m. Da questo punto, si ripercorre il tratto del cammino di Don Bosco, provenente da Torino. Si attraversa la SP17 (semaforo) continuando diritto, via Case Sparse. Dopo 80 m circa seguire a dx la sterrata pianeggiante. Percorsi 50 m mantenere la sx su stradello erboso, si cammina ora tra prati e campi, lungo il percorso diversi pannelli illustrano la vita di S. Domenico Savio. Giunti ad un pilone votivo, si svolta a dx e dopo 50 m a sx, sempre nel fondovalle. Al termine inizia la salita, ad un bivio si segue a dx verso le case di Morialdo. Passando davanti a una abitazione, si giunge alla SP130 Strada del Papa, con svolta a sx nei pressi della casa natia di S. Domenico Savio,  si congiunge al percorso proveniente da Castelnuovo D. B.  si continua a sx lungo la provinciale panoramica fino al Colle Don Bosco (circa 1,5 km.)

Luoghi toccati da Don Bosco

Montiglio Monferrato

(Montiglio Monferrato, Scandeluzza e Colcavagno)

Don Bosco vi passò nel 1859 e 1860. Erano passeggiate brevi rispetto alle altre che avrebbero coinvolto più giorni negli anni seguenti. A Montiglio poterono visitare la storica e artistica chiesa di San Lorenzo.
Il parroco, vicario foraneo, Don Vincenzo Roberto, era entusiasta di avere come ospite l’uomo di Dio e riservò a lui e ai suoi ragazzi accoglienza cordiale. Il paese fu conquistato dalla parola amica e incoraggiante di Don Bosco. I canti e l’allegria dei suoi giovani completavano il clima di gioia. Nel territorio di Montiglio sono pure le frazioni di Rinco e di Colcavagno, attraversate da Don Bosco e dai suoi giovani.
Rinco è passata alle memorie come la passeggiata di Don Bosco rovinata dalla pioggia. Venerdì 7 ottobre 1859 Don Bosco e i suoi ragazzi si diressero verso Rinco, diocesi di Casale, invitati dal Conte Pallio, ma la marcia riuscì faticosa, furono sorpresi da una fitta pioggia con tuoni e lampi che durò tutta la mattina. I ragazzi arrivarono fradici, il maggiordomo non li fece entrare per paura che imbrattassero i pavimenti delle sale e le scale. Continuando la pioggia si rifugiarono sotto una tettoia e sotto i folti rami di vecchi alberi. Pranzarono all’aperto con polenta e merluzzo. La banda suonava mentre il Conte pranzava con Don Bosco, che certamente soffriva nel pensare ai suoi ragazzi là fuori. Il figlio del Conte si scusò dell’accaduto con Don Bosco ancora anni dopo.

FMA
Sr Franchini Filippina
nata 8 gennaio 1872 • † Torino 12 giugno 1902

Parrocchiale S. Maria della Pace domenica ore 11:00
Colcavagno chiesa di S.Vittore ore 9:30 – a domeniche alterne

Oltre alla parrocchiale ci sono la Pieve romanica di S. Lorenzo e a Colcavagno la chiesa di S. Vittore.

Piovà Massaia

Don Bosco lo visitò diverse volte, come gli altri paesi del territorio. È Paese natio del Venerabile Cardinal Massaia contemporaneo e amico di Don Bosco. Appartenente ai cappuccini di San Francesco, il card.
Massaia svolse fu zelante e coraggioso missionario in Etiopia. Un interessante museo multimediale presenta la figura dell’uomo di Dio e i valori della gente, accogliente e cordiale. Evento di richiamo a Piovà è la Fiera della Menta a inizio giugno.

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Nel territorio ci sono circa 13 chiese, ma interessante è la Parrocchiale dell’Arcangelo Michele attribuita a Benedetto Alfieri

Passerano Marmorito

Don Bosco fu diverse volte a Passerano, ospite del conte Radicati, benefattore dell’Oratorio. Con i ragazzi fece tappa durante la passeggiata del 1860 sostando nella casa di villeggiatura del Conte. Anche nella passeggiata del 1861 viene nominata la collina di Passerano e in particolare si fa riferimento ad una fonte che avrebbe dissetato i camminatori aiutandoli a proseguire nonostante il sole cocente. Vicino a Passerano ci sono Primeglio e Marmorito. Nella passeggiata del 1860 i ragazzi vi passarono due giornate meravigliose. Un autentico trionfo per i ragazzi dopo l’allegria che regalarono a quella brava gente con la musica e il teatro. A Primeglio il marchese del posto aveva fatto uccidere e arrostire un vitello: per i ragazzi la festa fu grande per l’abbondanza della carne.

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Le Chiese di San Grato, di San Pietro e Paolo e altre che testimoniano la fede e l’arte del territorio.
L’Antico Castello medioevale di Passerano – Nella torre vi sono ricordi del musicista Robert Schumann (la figlia Julie aveva sposato il conte Radicati) – a pochi Km i castelli di Primeglio e Schierano.
La Chiesa romanica di Sant’Andrea di Casaglio (Cerreto). Castello dei Conti Radicati a Passerano Marmorito, Castello dei Conti Radicati di Primeglio , Torre campanaria di Schierano, resti del castello dei Conti di Marmorito, resti del vecchio mulino a Primeglio, i nostri borghi con i centri storici, le tre fonti di acqua naturale: dolce, salata e solfurea, affioramenti fossili del pliocenico in particolar modo nella zona di Boscorotondo.

Pino d'Asti

Lo si attraversa per raggiungere Mondonio scendendo da Albugnano.
È centro agricolo che produce eccellente vino Freisa e Malvasia.
Don Bosco e i suoi ragazzi ammiravano il suo antico castello attorno a cui si aggrappano le case del paese. I musici della banda si divertivano a far risuonare le trombe che diffondevano gli squilli nel vasto paesaggio collinare. Oggi il paese offre anche una maestosa Chiesa parrocchiale in stile neogotico, dedicata alla Madonna del Carmine, festeggiata nella domenica attorno al 16 luglio.

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Castelnuovo Don Bosco

FRAZIONE COLLE DON BOSCO
È il luogo delle origini, delle radici di San Giovanni Bosco: spiritualità, formazione umana e cristiana, carisma apostolico, missione.
Qui tutto ha avuto inizio “il giorno della Madonna di agosto”, il 16 agosto 1815 giorno della nascita di Don Bosco. Riceve il battesimo il giorno dopo, 17 agosto, e nello stesso giorno mamma Margherita lo affida alla Madonna. E’ l’inizio di un’avventura spirituale, cristiana e mariana, formidabile: oggi è un albero immenso ramificato in tutto il mondo. Oggi la collina dove Giovannino Bosco è nato e cresciuto è luogo di spiritualità, meta di pellegrinaggi da tutti i continenti. Il colle natio, i Becchi di Castelnuovo, era la prima meta dell’esperienza che il Santo proponeva ai giovani da Torino. L’occasione era la festa del Rosario, celebrata la prima domenica di ottobre. La cronologia delle passeggiate, riportate più avanti, descrive lo svolgimento della festa. Per i dettagli rimandiamo a tali informazioni. Oggi è meta di pellegrinaggi da tutto il mondo. Con persone di tutte le età. Si è avverata una profezia fatta nel lontano 1862 da Giovanni Cagliero, castelnovese e uno dei primi salesiani di Don Bosco. Ecco il racconto.
5 Ottobre 1862 – Festa del Rosario ai Becchi – Vi partecipa una folla numerosa dei paesi vicini. Predicatore è Don Giovanni Cagliero, sacerdote novello (futuro cardinale). Ad un certo punto del suo vivacissimo discorso, venne a dire che quella piccola collina doveva essere guardata da tutti con amore: un giorno sarebbe stata rinomata per aver dato i natali al loro venerato Don Bosco. Ed esclamava: “Sarò considerato ammiratore cieco di colui che devo chiamare come secondo padre? Non voglia il Signore che io esageri nel riconoscere i suoi meriti! Ma nella vostra presenza così numerosa qui, oggi, io vedo una qualche ragione e speranza di ciò che avverrà in futuro con chi verrà dopo di noi.” Piacque alla moltitudine dei presenti la felice allusione di un futuro più glorioso per Don Bosco su quel colle: meta di migliaia di persone. E fu saggiamente interpretata e applaudita.
(MB VII, 275) Il Colle Don Bosco e Castelnuovo sono cuore dei cammini di Don Bosco, sia quello che parte da Torino, passando per Chieri, e sia per quelli che si snodano per il Monferrato astigiano, casalese, alessandrino, acquese, toccando anche Tortona e tratti del pavese. Per coloro che giungono al Colle Don Bosco è accessibile trovare materiale formativo.

FRAZIONE MONDONIO
È la patria di Savio Domenico. Nato a San Giovanni di Riva presso Chieri, cresciuto a Morialdo, nel 1853 la famiglia Savio si trasferisce a Mondonio. Era morto uno zio che faceva il fabbro e Carlo Savio, padre di Domenico, trasferisce a Mondonio, continuando il mestiere dello zio. Interessante l’allestimento interno della casetta, che mira ad offrire alcuni aspetti della vita familiare ed episodi della vita di Domenico a Mondonio. Qui la testimonianza dell’intervento prodigioso di Domenico nel settembre 1856 per guarire la mamma, che stava portando avanti una gravidanza difficile. L’abitino confezionato da
Domenico e messo al collo della mamma, unitamente alla preghiera alla Madonna, è il segno che ha accompagnato la nascita della sorellina ma anche di tanti altri bimbi di Mondonio e del territorio fino al 1908, quando inizia la causa di beatificazione di Domenico. Quando viene proclamato beato, nel 1950, dalla Basilica di Maria Ausiliatrice si promuove la devozione a Domenico come Santo delle culle. L’abitino che viene confezionato e diffuso in tutto il mondo accompagna la preghiera all’intercessione di Domenico: con risultati prodigiosi per la gioia di tante mamme e dei loro bimbi. All’ingresso del piccolo paese c’è la cappella cimiteriale dove venne sepolto Domenico. Già nella breve passeggiata del 1857 Don Bosco sostò con i suoi ragazzi a Mondonio per pregare sulla tomba del Savio morto da pochi mesi. Durante le grandi passeggiate degli anni seguenti l’ultima escursione dei giovani fu alla tomba di Domenico. Riconoscevano di aver ottenuto grazie prodigiose da Dio per l’intercessione del loro santo compagno.
Il parroco D. Grassi li condusse al cimitero. Quivi trovarono che un pio signore genovese aveva fatto collocare su quella preziosa tomba una lastra di marmo con analoga iscrizione. Aveva letto ed ammirate le virtù descritte da D. Bosco nella biografia di Domenico, ed in una grave situazione aveva implorato il suo aiuto ed era stato esaudito.
La lastra di marmo era un segno di gratitudine. Durante quest’ultima sosta delle grandi gite i numerosi paesani di Domenico aspettavano fuori dal cancello del cimitero e invitarono Don Bosco e i suoi ragazzi a rifocillarsi con cibo genuino e del buon vino.

FRAZIONE MORIALDO
È la frazione dove è situata la borgata dei Becchi, oggi Castelnuovo Don Bosco. Durante le prime passeggiate Don Bosco vi portava i suoi ragazzi. Qui, alla scuola di Don Calosso, Giovanni ha appreso le basi dello studio, ma soprattutto ha imparato cosa vuol dire avere una guida spirituale e ha appreso il gusto della vita spirituale. Percorrendo la strada del Papa dal Colle fino alla casetta di San Domenico Savio si può seguire la via biblica giovanile – Quindi visita alla Casetta del Ragazzo Santo e proseguendo si entra nella Chiesetta di San Pietro dove era cappellano don Calosso.

SDB-FMA
Sr Cagliero Maria nata il 5 agosto 1859 • † Torino 8 settembre 1880
Sr Cagliero Maria nata il 23 aprile 1875 • † Nizza M.to 26 luglio 1904
Sr Febbraro Clementina nata il 3 maggio 1876 • † Roppolo (Biella) 3/3 / 1925
Sr Febbraro Teresa nata il 16 novembre 1865 • † Nizza M.to 22/12/1943 
Sr Martini Maria nata il 31 gennaio 1871 • † Torino Cavoretto 20 settembre 1927
Sr Musso Maria nata il 29 dicembre 1861 • † San Salvatore M.to 2 febbraio 1915
Sr Musso Orsolina nata il 14 giugno 1877 • † Pernate (NO) 18 aprile 1945
Sr Cagliero Maria nata il 3 (controllare data) agosto 1859 • † Torino 8 settembre
1880
Sr Marocco Orsola nata il 20 novembre 1859 • † Mathi (TO) 25 dicembre 1934
Sr Bosco Clementina n. il 17 marzo 1870 • † Chieri (TO) 8/5/1892 pronipote di don Bosco
Sr Bosco Rosina nata il 23 luglio 1868 • † Viedma (Arg) 21/1/1892 pronipote don Bosco, mission.
Sr Turco Clotilde nata il 6 gennaio 1853 • † Castelnuovo 15 agosto 1881

SDB
Card. Giovanni Cagliero (1838 – Roma 1926 – Pioniere delle Missioni)
Don Angelo Savio (1835 – Guaransa ECU 1893 Visitatore America Latina)
Don Cesare Cagliero e Don Secondo Marchisio > epoca don Bosco
Don Augusto Musso – Don Gianni Rolandi: Missionario e Ispettore in Kenya

Vedi sito: www.colledonbosco.org

FRAZIONE MONDONIO
Casa Domenico Savio – Parrocchiale di San Giacomo – La scuola – La cappella cimiteriale.

Strutture Ricettive e attività commerciali

Referenti Tappa

  • COLLE DON BOSCO
    Ufficio accoglienza ospitalità: Tel. 3285627719
    mail: accoglienza@colledonbosco.it

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