Tappa 10

Dislivello 480m

Lunghezza 16,5 Km

Difficoltà E

CAI: Asti

Paesi coinvolti:

      • Pino d’Asti – Albugnano km 3,6
      • Albugnano – Abb. Vezzolano km 1,7
      • Abb. Vezzolano – Castelnuovo Don Bosco km 5,8
      • Castelnuovo Don Bosco – Colle Don Bosco km 5,4

Caratteristiche percorso:

Non rilevate particolari criticità.
Si segnalano due brevi tratti di strada, uno nei pressi di Albugnano e l’altro nell’abitato di Castelnuovo Don Bosco, che prevedono il percorso contromano in senso unico. Facilmente reperibile in loco la viabilità alternativa.

Dalla parrocchiale di Pino d’Asti, si segue via Maestra in salita tra le case, superato il Municipio, si svolta a dx via S. Francesco con ingresso al Castello (privato). In discesa si giunge ad un quadrivio, con la chiesetta di S. Grato, si segue diritto il crinale cosparso di vigneti, molto panoramico. Giunti alla SP33, si prosegue diritto verso Albugnano, in leggera salita per 450 m sino alla biforcazione con la chiesetta di S. Gottardo. Mantenendo la sx si sale lungo via Loc. Vezzolano, ( in MTB seguire la SP33 sino all’incrocio con via Roma) all’incrocio con la SP33 (bar-alimentari) la si attraversa, per seguire in salita a dx via Roma. Al bivio con via Regina Margherita la si segue svoltando a sx per giungere alla parrocchiale di S. Giacomo e più in alto, il Parco Motta. Siamo ad Albugnano (tutti i servizi). Seguendo via Municipale, al bivio con via S. Rocco la si segue in discesa. Giunti all’incrocio (rotonda) si vede il cimitero, nel quale troviamo la Chiesa Romanica di S. Pietro. Seguiamo in discesa l’indicazione per Vezzolano SP33a (area picnic), per 1,5 km. Giunti all’Abbazia visitabile https://www.vezzolano.it ( parcheggio / bar), si continua su inghiaiata in leggera salita, giunti allo spartiacque (croce), si svolta a sx per addentrarsi nel bosco, su sentiero. Inizialmente in leggera salita, per poi scendere, nel fondovalle e superare il rio Nevissano (breve tratto paludoso), risalire su sterrata a fianco di un vigneto. Giunti ad un pilone votivo, si prosegue a sx su asfalto in salita, seguendo il panoramico crinale, con leggeri saliscendi, tra i vigneti del Freisa, tra un alternarsi di tratti inghiaiati, asfalto, abitazioni ed alcune chiesette adagiate sui cucuzzoli. La prima è San Michele Arcangelo (con breve deviazione a dx), a seguire la Chiesetta Romanica di S. Maria di Cornareto salendo a dx tra i vigneti (grandioso panorama). Continuando su inghiaiato si supera una cascina, inizia ora la discesa verso Castelnuovo D. B. con alcuni tratti infossati nel tufo. Giunti alla SP33 via Chivasso con svolta a sx troviamo la chiesetta di S. Eusebio, si continua in piano su asfalto. Si supera il bivio per Albugnano e dopo 250 m. si segue a sx via Vittorio Emanuele tra le case, (in MTB seguire la SP33 via Chivasso, al bivio a sx via G. Marconi) per raggiungere Piazza Don Bosco. (Svoltando a sx si percorre via Umberto I, al bivio seguente si svolta a dx via Mercandillo, la si segue in salita  e si raggiunge la Parrocchiale di S. Andrea, con fonte Battesimale dove venne battezzato Don Bosco). Si continua per via Roma, con il Municipio, per raggiungere Piazza Dante. Siamo a Castelnuovo Don Bosco (tutti i servizi).  Dalla Piazza Dante, si prosegue diritto per via S. Giovanni, SP16, superata la Cantina Terre dei Santi, si continua lungo la via (marciapiede). Usciti dal paese, alla rotonda si svolta a sx, per circa 200 m (attenzione al traffico) s’ intraprende a dx una sterrata in piano che raggiunge i boschi. Inizia la salita sino ad un dosso con quadrivio, dal quale si prosegue diritto in discesa, nel versante opposto. Giunti ad un’abitazione si segue la recinzione, per arrivare all’asfalto, che seguiamo a dx nel fondovalle, tra campi e boschi per km 1,1. Svoltiamo a sx su strada asfaltata e iniziamo a salire in direzione di alcune abitazioni. Siamo in frazione Morialdo dove si trova il museo xiloteca. Giunti al bivio a T con strada del Papa SP130 con svolta a dx la si segue sul crinale panoramico. Dopo poche decine di metri troviamo la Chiesetta di San Pietro, più avanti una casa dove abitò San Domenico Savio. Si continua sempre sul crinale per intraprendere a sx una stradina chiusa al traffico, che ci porta nei luoghi d’infanzia del Santo e successivamente alla Basilica Colle Don Bosco.

 

Luoghi toccati da Don Bosco

Pino d'Asti

Lo si attraversa per raggiungere Mondonio scendendo da Albugnano.
È centro agricolo che produce eccellente vino Freisa e Malvasia.
Don Bosco e i suoi ragazzi ammiravano il suo antico castello attorno a cui si aggrappano le case del paese. I musici della banda si divertivano a far risuonare le trombe che diffondevano gli squilli nel vasto paesaggio collinare. Oggi il paese offre anche una maestosa Chiesa parrocchiale in stile neogotico, dedicata alla Madonna del Carmine, festeggiata nella domenica attorno al 16 luglio.

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Albugnano

Paese su una delle colline alte del Monferrato astigiano. Dopo la festa del Rosario ai Becchi e la giornata a Castelnuovo, la passeggiata che Don Bosco faceva in giornata con i suoi ragazzi era ad Albugnano.
Dapprima si recavano all’abbazia-canonica romanica di Vezzolano, ad un paio di Km dal centro abitato: un tuffo nella storia cristiana del territorio che affascinava i ragazzi. Merita di essere visitata: vi si respira un clima di spiritualità e serenità. Come fu per Don Bosco e i suoi giovani.
La Chiesa, detta Canonica di Santa Maria di Vezzolano, lungo i secoli fu sede di una comunità di Agostiniani che diedero impulso spirituale ed economico al territorio. Gli effetti positivi continuano ancora oggi.
Dopo la visita di Vezzolano Don Bosco e i suoi ragazzi salivano in paese, al punto panoramico: è una stupenda finestra sul Monferrato e sulla catena delle Alpi. Circondati da un meraviglioso paesaggio, all’ombra dell’antico olmo del ciabattino, che ospitava pure Don Bosco, le mamme del paese offrivano al gruppo numeroso una gustosa polenta.
Nel territorio sono diverse le strutture di accoglienza per persone in difficoltà, che trovano fiducia nel lavoro dei campi e la vita comunitaria.

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Abbazia di Vezzolano.

Castelnuovo Don Bosco

FRAZIONE COLLE DON BOSCO
È il luogo delle origini, delle radici di San Giovanni Bosco: spiritualità, formazione umana e cristiana, carisma apostolico, missione.
Qui tutto ha avuto inizio “il giorno della Madonna di agosto”, il 16 agosto 1815 giorno della nascita di Don Bosco. Riceve il battesimo il giorno dopo, 17 agosto, e nello stesso giorno mamma Margherita lo affida alla Madonna. E’ l’inizio di un’avventura spirituale, cristiana e mariana, formidabile: oggi è un albero immenso ramificato in tutto il mondo. Oggi la collina dove Giovannino Bosco è nato e cresciuto è luogo di spiritualità, meta di pellegrinaggi da tutti i continenti. Il colle natio, i Becchi di Castelnuovo, era la prima meta dell’esperienza che il Santo proponeva ai giovani da Torino. L’occasione era la festa del Rosario, celebrata la prima domenica di ottobre. La cronologia delle passeggiate, riportate più avanti, descrive lo svolgimento della festa. Per i dettagli rimandiamo a tali informazioni. Oggi è meta di pellegrinaggi da tutto il mondo. Con persone di tutte le età. Si è avverata una profezia fatta nel lontano 1862 da Giovanni Cagliero, castelnovese e uno dei primi salesiani di Don Bosco. Ecco il racconto.
5 Ottobre 1862 – Festa del Rosario ai Becchi – Vi partecipa una folla numerosa dei paesi vicini. Predicatore è Don Giovanni Cagliero, sacerdote novello (futuro cardinale). Ad un certo punto del suo vivacissimo discorso, venne a dire che quella piccola collina doveva essere guardata da tutti con amore: un giorno sarebbe stata rinomata per aver dato i natali al loro venerato Don Bosco. Ed esclamava: “Sarò considerato ammiratore cieco di colui che devo chiamare come secondo padre? Non voglia il Signore che io esageri nel riconoscere i suoi meriti! Ma nella vostra presenza così numerosa qui, oggi, io vedo una qualche ragione e speranza di ciò che avverrà in futuro con chi verrà dopo di noi.” Piacque alla moltitudine dei presenti la felice allusione di un futuro più glorioso per Don Bosco su quel colle: meta di migliaia di persone. E fu saggiamente interpretata e applaudita.
(MB VII, 275) Il Colle Don Bosco e Castelnuovo sono cuore dei cammini di Don Bosco, sia quello che parte da Torino, passando per Chieri, e sia per quelli che si snodano per il Monferrato astigiano, casalese, alessandrino, acquese, toccando anche Tortona e tratti del pavese. Per coloro che giungono al Colle Don Bosco è accessibile trovare materiale formativo.

FRAZIONE MONDONIO
È la patria di Savio Domenico. Nato a San Giovanni di Riva presso Chieri, cresciuto a Morialdo, nel 1853 la famiglia Savio si trasferisce a Mondonio. Era morto uno zio che faceva il fabbro e Carlo Savio, padre di Domenico, trasferisce a Mondonio, continuando il mestiere dello zio. Interessante l’allestimento interno della casetta, che mira ad offrire alcuni aspetti della vita familiare ed episodi della vita di Domenico a Mondonio. Qui la testimonianza dell’intervento prodigioso di Domenico nel settembre 1856 per guarire la mamma, che stava portando avanti una gravidanza difficile. L’abitino confezionato da
Domenico e messo al collo della mamma, unitamente alla preghiera alla Madonna, è il segno che ha accompagnato la nascita della sorellina ma anche di tanti altri bimbi di Mondonio e del territorio fino al 1908, quando inizia la causa di beatificazione di Domenico. Quando viene proclamato beato, nel 1950, dalla Basilica di Maria Ausiliatrice si promuove la devozione a Domenico come Santo delle culle. L’abitino che viene confezionato e diffuso in tutto il mondo accompagna la preghiera all’intercessione di Domenico: con risultati prodigiosi per la gioia di tante mamme e dei loro bimbi. All’ingresso del piccolo paese c’è la cappella cimiteriale dove venne sepolto Domenico. Già nella breve passeggiata del 1857 Don Bosco sostò con i suoi ragazzi a Mondonio per pregare sulla tomba del Savio morto da pochi mesi. Durante le grandi passeggiate degli anni seguenti l’ultima escursione dei giovani fu alla tomba di Domenico. Riconoscevano di aver ottenuto grazie prodigiose da Dio per l’intercessione del loro santo compagno.
Il parroco D. Grassi li condusse al cimitero. Quivi trovarono che un pio signore genovese aveva fatto collocare su quella preziosa tomba una lastra di marmo con analoga iscrizione. Aveva letto ed ammirate le virtù descritte da D. Bosco nella biografia di Domenico, ed in una grave situazione aveva implorato il suo aiuto ed era stato esaudito.
La lastra di marmo era un segno di gratitudine. Durante quest’ultima sosta delle grandi gite i numerosi paesani di Domenico aspettavano fuori dal cancello del cimitero e invitarono Don Bosco e i suoi ragazzi a rifocillarsi con cibo genuino e del buon vino.

FRAZIONE MORIALDO
È la frazione dove è situata la borgata dei Becchi, oggi Castelnuovo Don Bosco. Durante le prime passeggiate Don Bosco vi portava i suoi ragazzi. Qui, alla scuola di Don Calosso, Giovanni ha appreso le basi dello studio, ma soprattutto ha imparato cosa vuol dire avere una guida spirituale e ha appreso il gusto della vita spirituale. Percorrendo la strada del Papa dal Colle fino alla casetta di San Domenico Savio si può seguire la via biblica giovanile – Quindi visita alla Casetta del Ragazzo Santo e proseguendo si entra nella Chiesetta di San Pietro dove era cappellano don Calosso.

SDB-FMA
Sr Cagliero Maria nata il 5 agosto 1859 • † Torino 8 settembre 1880
Sr Cagliero Maria nata il 23 aprile 1875 • † Nizza M.to 26 luglio 1904
Sr Febbraro Clementina nata il 3 maggio 1876 • † Roppolo (Biella) 3/3 / 1925
Sr Febbraro Teresa nata il 16 novembre 1865 • † Nizza M.to 22/12/1943 
Sr Martini Maria nata il 31 gennaio 1871 • † Torino Cavoretto 20 settembre 1927
Sr Musso Maria nata il 29 dicembre 1861 • † San Salvatore M.to 2 febbraio 1915
Sr Musso Orsolina nata il 14 giugno 1877 • † Pernate (NO) 18 aprile 1945
Sr Cagliero Maria nata il 3 (controllare data) agosto 1859 • † Torino 8 settembre
1880
Sr Marocco Orsola nata il 20 novembre 1859 • † Mathi (TO) 25 dicembre 1934
Sr Bosco Clementina n. il 17 marzo 1870 • † Chieri (TO) 8/5/1892 pronipote di don Bosco
Sr Bosco Rosina nata il 23 luglio 1868 • † Viedma (Arg) 21/1/1892 pronipote don Bosco, mission.
Sr Turco Clotilde nata il 6 gennaio 1853 • † Castelnuovo 15 agosto 1881

SDB
Card. Giovanni Cagliero (1838 – Roma 1926 – Pioniere delle Missioni)
Don Angelo Savio (1835 – Guaransa ECU 1893 Visitatore America Latina)
Don Cesare Cagliero e Don Secondo Marchisio > epoca don Bosco
Don Augusto Musso – Don Gianni Rolandi: Missionario e Ispettore in Kenya

Vedi sito: www.colledonbosco.org

FRAZIONE MONDONIO
Casa Domenico Savio – Parrocchiale di San Giacomo – La scuola – La cappella cimiteriale.

Strutture Ricettive e attività commerciali

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  • COLLE DON BOSCO
    Ufficio accoglienza ospitalità: Tel. 3285627719
    mail: accoglienza@colledonbosco.it

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